26 Aprile 2024

Faccine Facebook, come si fanno le simpatiche Emoticon del social blu?

La lingua cambia in continuazione, ma il cambiamento non vuol dire necessariamente miglioramento. Cambiano i modi di esprimerci in funzione delle situazioni, dei periodi storici, dei contesti nei quali viviamo.

Se nella preistoria ci si esprimeva con i gesti e magari solo con qualche parola e qualche grugnito, quando è cominciata la storia vera e propria l’uomo ha sviluppato il linguaggio parlato e anche quello scritto. Prima con forme semplici, poi con forme sempre più complesse e complete. L’arte della comunicazione, che ha dato luogo alle lingue e ai dialetti.

Il modo di rapportarsi con gli altri, di relazionarsi con l’esterno è fatto di queste cose. Al giorno d’oggi il tasso di alfabetizzazione è immensamente superiore a quello delle epoche passate. Nell’antichità, tranne rare eccezioni, praticamente le scuole non esistevano; la stragrande maggioranza della popolazione, pressoché in ogni dove, parlava a stento e non sapeva scrivere.

Quando l’uomo ha capito che, per la propria emancipazione dalle condizioni più umili, doveva cominciare a imparare andando a scuola, allora l’umanità ha fatto passi da gigante. Il sapere, il leggere, lo scrivere, il comunicare adeguatamente, non era più retaggio di pochi o pochissimi, ma era una possibilità riservata a molti, con i dovuti “distinguo”, ovviamente.

Al giorno d’oggi abbiamo imparato a comunicare attraverso le distanze. Cominciammo nel secolo passato con la telegrafia, e adesso siamo qui a chattare tutti i giorni in miliardi di persone, mortificando quotidianamente lingue come l’italiano, l’inglese, il francese. E’ naturale che se si scrive in chat, o si sa scrivere, o, se si intende far capire bene il proprio pensiero, bisogna condensare in pochissime parole efficaci quello che si vuole dire.

Non si pretende certo la lettera col calamaio e la busta leccata accuratamente con la lingua; si ambisce ad avere un po’ più di completezza, a non fare la sintesi della sintesi, a esprimere compiutamente il proprio pensiero. Ecco che allora, a supplire in parte a questa mancanza lessicale di fondo, ci si mettono le faccine, volte a individuare gli stati d’animo di una persona. Se non si è capaci di esprimere il proprio pensiero, o se non si ha il tempo di farlo, si inseriscono le faccine alla fine o nel bel mezzo di una frase. E si salvano capra e cavoli.

faccine facebook come si fanno

Per cui abbiamo vari tipi di faccine a disposizione. Ci sono le Emoticon, le faccine classiche che si possono comporre usando i caratteri standard di scrittura. Utilizziamo trattini, parentesi, due punti e quant’altro ci mette a disposizione la tastiera. Possiamo usare le faccine nelle chat, nei commenti, negli aggiornamenti ecc.

Questi sono solo alcuni esempi di faccine: “;)” descrive l’occhiolino; “:)” descrive la gioia; “:(”, la tristezza; “:p” la linguaccia, e così via.

Poi ci sono gli emoji su Facebook. Sono faccine simili alle emoticon, ma più espressive graficamente, e anche più simpatiche. Non si devono necessariamente digitare caratteri tramite la tastiera del computer, del tablet o dello smartphone, ma si possono selezionare semplicemente da un menu che fa parte di tutti i principali sistemi operativi presenti sul mercato. Come usare gli emoji sui PC?

Su Windows 10 e Windows 8.x, bisogna attivare il tastierino virtuale cliccando col tasto destro sulla barra delle applicazioni e scegliendo la voce “Mostra pulsante tastiera virtuale“. Quindi bisogna cliccare sull’icona della tastiera che si vede vicino all’orologio di sistema, selezionando la faccina dal tastierino di Windows e scegliendo poi le emoji.

Su Mac bisogna selezionare il campo di testo in cui immettere la faccina e poi premere simultaneamente la combinazionecmd+ctrl+barra spaziatrice” sulla tastiera. Oppure si può selezionare la voce Emoji e simboli sul menu “Modifica” del browser che si trova in alto a sinistra. Si sceglie poi la faccina.

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