
Lanciato ufficialmente nel 2024 e disponibile in nuovi mercati nel 2025, Apple Vision Pro rappresenta il primo vero tentativo di Cupertino di guidare la rivoluzione della realtà aumentata. Ma tra entusiasmo, critiche e un prezzo elevato, ci si chiede: è davvero il futuro del computing spaziale o un flop high-tech?
Apple Vision Pro – Cosa offre e come funziona
Il Vision Pro è un visore di realtà mista (AR/VR) dotato di un display micro-OLED ad altissima risoluzione (23 milioni di pixel), sensori LiDAR, tracciamento oculare e un chip dedicato, il R1, affiancato al chip M2. L’interfaccia si controlla con gesti, voce e movimenti oculari, senza controller fisici.
Secondo The Verge, l’esperienza è “sbalorditiva, ma ancora troppo isolata dal mondo reale per essere veramente quotidiana.” Il costo? 3.499 dollari negli USA, con un’espansione prevista in Europa e Asia nel 2025.
Apple punta sul concetto di “spatial computing”, proponendo il visore come sostituto di monitor, TV e dispositivi mobili, non solo per l’intrattenimento, ma anche per la produttività e le videochiamate.
La realtà aumentata nel 2025 – Boom o bolla?
La AR non è una novità, ma con il Vision Pro torna al centro del dibattito. Secondo il report IDC 2025, il mercato globale della realtà aumentata e virtuale supererà i 40 miliardi di dollari, con una crescita annua del 38%. Tuttavia, la scarsa adozione consumer e i limiti legati alla portabilità e al prezzo restano ostacoli reali.
Criticità evidenziate da esperti e utenti:
- Peso e comfort: 600-650 grammi rendono l’uso prolungato difficile (fonte: TechRadar)
- Prezzo elevato: fuori portata per la maggior parte degli utenti consumer
- Contenuti limitati: poche app ottimizzate per sfruttare la realtà aumentata
- Isolamento sociale: un visore ancora troppo personale per essere condiviso
Secondo il New York Times, “Apple ha creato un dispositivo sorprendente, ma ha ancora bisogno di trovare un vero motivo per usarlo ogni giorno.”
Conclusione
Apple Vision Pro è un prodotto ambizioso, tecnologicamente avanzato e potenzialmente rivoluzionario. Tuttavia, nel 2025 è ancora difficile definirlo una “svolta”: troppo costoso, poco integrato nella vita quotidiana e limitato nei casi d’uso. Sarà il tempo – e il supporto degli sviluppatori – a decidere se sarà una pietra miliare o solo un esperimento di lusso.
Per approfondire: