Installazione Caldaia a Condensazione Senza Canna Fumaria Tradizionale: Guida Normativa 2025

Installazione Caldaia a Condensazione Senza Canna Fumaria Tradizionale

L’installazione di una caldaia a condensazione rappresenta una scelta efficiente ed ecologica per il riscaldamento domestico e la produzione di acqua calda sanitaria. Tuttavia, una domanda frequente riguarda la possibilità di installarla senza una canna fumaria tradizionale che scarichi i fumi oltre il colmo del tetto. Nel 2025, la risposta è: sì, è possibile, ma solo a determinate condizioni e nel pieno rispetto di una normativa tecnica e legislativa stringente.

Caldaia a Condensazione: Come Funziona lo Scarico Fumi?

Le caldaie a condensazione sono tipicamente apparecchi a camera stagna (tipo C). Ciò significa che prelevano l’aria comburente necessaria per la combustione direttamente dall’esterno e scaricano i fumi di combustione sempre all’esterno, attraverso condotti dedicati. Questo sistema garantisce maggiore sicurezza, poiché non vi è scambio d’aria con l’ambiente di installazione.

I fumi prodotti dalle caldaie a condensazione hanno una temperatura più bassa rispetto alle caldaie tradizionali (circa 40-60°C contro i 120-160°C) e contengono vapore acqueo che, condensando, rilascia calore latente (da cui l’alta efficienza). Questa bassa temperatura permette l’uso di materiali specifici per i condotti di scarico, diversi da quelli delle canne fumarie tradizionali.

“Senza Canna Fumaria Tradizionale”: Cosa Significa Davvero?

Quando si parla di installazione “senza canna fumaria tradizionale”, non si intende l’assenza totale di un sistema di evacuazione dei fumi (che è obbligatorio e indispensabile per la sicurezza). Si fa riferimento, invece, alla possibilità di utilizzare sistemi di scarico alternativi a quello che convoglia i fumi fino al tetto. L’opzione più discussa è lo scarico diretto a parete.

La Normativa di Riferimento in Italia (UNI 7129 e Leggi Nazionali) – Cruciale per il 2025

L’installazione degli impianti a gas, inclusi i sistemi di scarico fumi, è rigorosamente regolamentata per garantire la sicurezza e la salubrità. Le principali normative da considerare nel 2025 sono:

  1. Norma UNI 7129 (Parti 1-5): Questa è la norma tecnica fondamentale per la progettazione, l’installazione, la messa in servizio e la manutenzione degli impianti a gas per uso domestico e similare alimentati da rete di distribuzione. La UNI 7129-3 è specificamente dedicata ai sistemi di evacuazione dei prodotti della combustione. È essenziale fare riferimento all’ultima revisione disponibile. (Fonte: UNI – Ente Italiano di NormazioneIl sito UNI permette la ricerca e l’acquisto delle norme tecniche aggiornate).
  2. DPR 412/93 e successive modifiche ed integrazioni: Regolamento recante norme per la progettazione, l’installazione, l’esercizio e la manutenzione degli impianti termici degli edifici. Ha introdotto il principio generale dello scarico dei fumi sopra il colmo del tetto.
  3. Legge 90/2013 (conversione del DL 63/2013): Ha ribadito l’obbligo dello scarico a tetto, ma ha anche definito più chiaramente le deroghe.
  4. D.Lgs. 102/2014 e D.Lgs 48/2020 (attuazione direttive UE sull’efficienza energetica): Hanno introdotto ulteriori specifiche, spesso legate all’efficienza degli apparecchi per poter accedere a deroghe.
  5. Regolamenti Edilizi Comunali: Possono imporre restrizioni aggiuntive, soprattutto in centri storici o aree soggette a vincoli paesaggistici.

Quando è Permesso lo Scarico a Parete per Caldaie a Condensazione?

La regola generale impone lo scarico dei fumi oltre il colmo del tetto. Tuttavia, la normativa (in particolare la Legge 90/2013 e le interpretazioni della UNI 7129) ammette lo scarico a parete in deroga in specifiche circostanze, principalmente:

  1. Sostituzione di Caldaie Esistenti: Se si sostituisce una caldaia (anche non a condensazione) che già scaricava a parete o in una canna fumaria collettiva ramificata (CCR) non più idonea, e l’adeguamento a tetto risulta tecnicamente impossibile o eccessivamente oneroso.
  2. Impossibilità Tecnica Asseverata: Quando un tecnico abilitato dichiara (tramite asseverazione) l’impossibilità tecnica di realizzare uno scarico a tetto conforme alle normative.
  3. Edifici Storici o con Vincoli: In edifici soggetti a vincoli storico-artistici o paesaggistici che impediscono modifiche invasive della copertura.
  4. Edifici Unifamiliari e Plurifamiliari (con limitazioni): Per le singole unità immobiliari in edifici plurifamiliari, lo scarico a parete è ammesso solo se non già presente uno scarico a tetto o se l’adeguamento è impossibile.
  5. Requisiti della Caldaia: Per accedere alle deroghe, è spesso richiesto che la caldaia a condensazione installata abbia elevate prestazioni energetiche e, soprattutto, bassissime emissioni di Ossidi di Azoto (NOx) – tipicamente rientrante nella classe 6, la migliore secondo la norma EN 15502. Portali specializzati come Edilportale spesso trattano questi aspetti tecnici. (Fonte: Edilportale – Articoli Tecnici Impianti Termici).
  6. Rispetto delle Distanze Minime: La norma UNI 7129-3 stabilisce precise distanze minime che il terminale di scarico a parete deve rispettare da finestre, balconi, angoli dell’edificio, confini di proprietà, prese d’aria, marciapiedi, ecc., per evitare problemi di ricircolo dei fumi o disturbo ai vicini.

Tipologie di Sistemi di Scarico Alternativi

  • Scarico a Parete: Può essere realizzato con un condotto coassiale (un tubo dentro l’altro, per aspirazione aria e espulsione fumi) o con due condotti separati.
  • Intubamento di Canne Fumarie Esistenti: Se esiste una canna fumaria tradizionale, è possibile “intubarla” con materiali idonei ai fumi umidi e acidi delle caldaie a condensazione, portando lo scarico fino al comignolo.
  • Canne Fumarie Collettive (per condomini): Esistono soluzioni per canne fumarie collettive adatte alle caldaie a condensazione, ma richiedono una progettazione accurata e il consenso del condominio.

L’Importanza dell’Installatore Qualificato e della Dichiarazione di Conformità

L’installazione di una caldaia, specialmente con sistemi di scarico complessi, deve obbligatoriamente essere eseguita da un tecnico installatore abilitato ai sensi del DM 37/08 (lettera c per impianti di riscaldamento, climatizzazione, condizionamento e refrigerazione; lettera e per impianti a gas). Al termine dell’installazione, l’installatore deve rilasciare la Dichiarazione di Conformità (DiCo) dell’impianto, che attesta la conformità alle normative vigenti e alle regole dell’arte. Questa è cruciale anche per la validità della garanzia e per eventuali incentivi fiscali. (Fonte: CNA Installazione Impianti o Confartigianato Impianti spesso forniscono informazioni sui requisiti per gli installatori).

Vantaggi e Svantaggi dello Scarico a Parete

Vantaggi:

  • Può ridurre i costi di installazione se non è necessario costruire una nuova canna fumaria fino al tetto.
  • Unica soluzione praticabile in alcuni contesti edilizi complessi.

Svantaggi:

  • Impatto estetico sulla facciata dell’edificio.
  • Possibili fastidi (odore, vapore) ai vicini o agli stessi occupanti se le distanze non sono rispettate o in particolari condizioni atmosferiche.
  • Normativa molto restrittiva e spesso soggetta a interpretazioni locali.
  • Rischio di contenziosi in ambito condominiale.

Conclusione

Installare una caldaia a condensazione “senza canna fumaria tradizionale” (ovvero con scarico a parete o sistemi alternativi) è possibile nel 2025, ma è un’operazione complessa, strettamente vincolata al rispetto di normative tecniche (UNI 7129 in primis) e legislative nazionali e locali. La priorità assoluta deve essere la sicurezza, l’efficienza e il rispetto delle regole.

È fondamentale affidarsi a un progettista termotecnico e a un installatore qualificato che possano valutare la fattibilità tecnica, consigliare la soluzione più idonea, produrre le necessarie asseverazioni (se richieste per le deroghe) e rilasciare la Dichiarazione di Conformità. La consulenza preventiva presso l’Ufficio Tecnico del proprio Comune è sempre una buona pratica.

By Redazione

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