Quando non si può installare una caldaia a condensazione: tutti i casi previsti dalla legge

Quando non si può installare una caldaia a condensazione

In breve: Quando non è possibile installare una caldaia a condensazione?

Non si può installare una caldaia a condensazione quando:

  • L’impianto di scarico dei fumi non è adeguabile alle normative.
  • L’edificio non permette lo scarico a parete o sul tetto secondo la UNI 7129:2015.
  • Non si possono gestire correttamente le condense acide.
  • Si è in presenza di vincoli architettonici o paesaggistici.

Vediamo ora tutti i dettagli.


Perché le caldaie a condensazione sono oggi lo standard?

Le caldaie a condensazione sono obbligatorie per legge in molte situazioni dal 2015 (Direttiva ErP dell’Unione Europea). Offrono un rendimento energetico superiore rispetto alle caldaie tradizionali, fino al 109% secondo EN 15502, grazie al recupero del calore latente contenuto nei fumi di combustione.

Fonte: ENEA – Agenzia nazionale per le nuove tecnologie


Casi in cui non si può installare una caldaia a condensazione

1. Impossibilità di adeguare la canna fumaria

Se l’edificio ha una vecchia canna fumaria collettiva non adatta ai fumi a bassa temperatura e umidità acida, l’installazione è vietata. Il rischio è la corrosione dei materiali e la mancata tenuta stagna.

Normativa di riferimento: UNI 7129 e UNI 11071 sulle canne fumarie collettive ramificate (CCR).

2. Condensa acida non gestibile correttamente

Le caldaie a condensazione producono condense acide (pH tra 3 e 5). L’impianto deve smaltirle con un neutralizzatore prima dell’immissione in fognatura. In assenza di scarico o con impianti datati, non è fattibile.

Riferimento tecnico: ISPRA, Rapporto Tecnico 157/2018.

3. Vincoli paesaggistici o architettonici

In edifici storici o vincolati, è vietato modificare le facciate o installare terminali fumari visibili, a meno di autorizzazioni specifiche della Sovrintendenza.

Fonte: Codice dei beni culturali (D. Lgs. 42/2004).

4. Impossibilità di scarico a tetto o parete

La UNI 7129:2015 impone lo scarico dei fumi a tetto salvo eccezioni. L’installazione a parete è ammessa solo in precise condizioni, come in ristrutturazioni importanti o in condomini con autorizzazione assembleare.


Cosa dice la legge: Direttiva ErP e norme italiane

Dal 2015, in base alla Direttiva ErP (Energy Related Products), è vietata l’installazione di caldaie tradizionali non a condensazione, salvo casi eccezionali come:

  • Sostituzione di caldaie in impianti centralizzati CCR.
  • Edifici con impossibilità tecnica certificata.

Fonte: Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea – Direttiva 2009/125/CE


Alternative alla caldaia a condensazione

Pompa di calore

Tecnologia più efficiente e sostenibile, adatta a edifici ben coibentati.

Teleriscaldamento

Ottima opzione nei centri urbani serviti da reti termiche.

Caldaia a biomassa

Adatta in zone rurali o con disponibilità di legna/pellet, ma attenzione alle emissioni.

Serve sempre una valutazione tecnica da un professionista abilitato.


Esercizio pratico: verifica la tua abitazione

  1. Hai uno scarico a parete o a tetto? Se no, segnati l’ostacolo.
  2. Il tuo edificio ha vincoli storici o ambientali? Verifica con il Comune.
  3. L’impianto è collegato a una canna fumaria collettiva? Consulta l’amministratore di condominio.

Conclusione: affidati a una diagnosi energetica

In presenza di vincoli tecnici, architettonici o impiantistici, è fondamentale non improvvisare. Una diagnosi energetica condotta da un tecnico abilitato (ingegnere o termotecnico) permette di trovare la soluzione più efficace e legale.

Agisci ora: se stai ristrutturando o devi sostituire una vecchia caldaia, consulta un esperto prima di acquistare.


Fonti autorevoli consultate

By Redazione

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