
Negli ultimi mesi, l’interesse per le azioni legate al calcolo quantistico ha subito una flessione, complice l’incertezza economica e le tensioni commerciali tra Stati Uniti e Cina. Ma questa frenata potrebbe celare un’opportunità unica per gli investitori in cerca di titoli ad alto potenziale.
Con i prezzi in calo rispetto ai recenti picchi, molte azioni di quantum computing sono oggi più accessibili. La domanda è: rappresentano una scommessa intelligente?
Investire in colossi o scommettere sulle nuove leve del settore?
Giganti tecnologici come Alphabet, Microsoft e Nvidia stanno già investendo pesantemente nell’informatica quantistica. Per chi desidera stabilità, questi nomi possono offrire esposizione al settore con un profilo di rischio più contenuto.
Ma per chi mira a moltiplicare il capitale iniziale in modo esplosivo, lo sguardo si sposta verso le cosiddette “pure play” del quantum computing, ovvero aziende focalizzate esclusivamente su questa tecnologia:
- IonQ (IONQ)
- D-Wave Quantum (QBTS)
- Rigetti Computing (RGTI)
Queste realtà emergenti, con una capitalizzazione di mercato ancora contenuta, potrebbero offrire ritorni elevati nel caso in cui riuscissero a conquistare fette rilevanti di mercato. Non è impossibile pensare che un investimento di 10.000 dollari possa, nel lungo termine, trasformarsi in un capitale da sogno.
Il problema dei qubit (e della loro instabilità)
Il calcolo quantistico sfrutta i qubit, unità di informazione che possono assumere molteplici stati, superando i limiti dei classici bit binari. Questo potenziale apre scenari rivoluzionari nella ricerca, nella finanza, nella sanità e in molti altri settori.
Tuttavia, la sfida è la stabilità dei qubit: estremamente sensibili all’ambiente, sono soggetti a errori. La prima azienda che riuscirà a gestire efficacemente questi errori e a scalare la propria tecnologia potrebbe vincere la corsa quantistica.
Collaborazioni strategiche e contratti milionari
Nonostante la loro giovane età, queste aziende stanno già stringendo partnership significative:
- IonQ ha firmato un contratto da oltre 75 milioni di dollari con l’Air Force Research Lab.
- D-Wave ha venduto un computer quantistico da oltre 5.000 qubit a una compagnia tedesca.
- Rigetti collabora con istituzioni finanziarie per testare l’applicabilità del quantum nella gestione dei dati e delle previsioni di mercato.
Queste collaborazioni sono vitali per sopravvivere e crescere, in un settore dove la concorrenza dei big è spietata.
Un investimento da approcciare con cautela
Nonostante il potenziale, è importante mantenere una prospettiva realistica: la maggior parte di queste aziende potrebbe non riuscire a reggere il confronto con i giganti tecnologici. Gli analisti raccomandano quindi di limitare l’esposizione a questi titoli a non più dell’1% del portafoglio complessivo.
Il rischio è alto, ma anche il premio potrebbe esserlo. Un investimento mirato oggi, in una delle future protagoniste del computing quantistico, potrebbe trasformarsi in un’opportunità milionaria nei prossimi anni.
Conclusione
Il calcolo quantistico è ancora agli albori, ma le sue applicazioni sono potenzialmente rivoluzionarie. Se sei un investitore disposto ad accettare un certo livello di rischio per puntare su tecnologie emergenti, queste tre azioni potrebbero meritare uno spazio (seppur contenuto) nel tuo portafoglio.