
Sei al volante, immerso nei tuoi pensieri, e incroci un’auto delle forze dell’ordine. Un attimo dopo, un dubbio ti assale: era equipaggiata con lo Scout Speed? E se sì, a che distanza rileva la velocità? Questa è una delle domande che più preoccupa gli automobilisti italiani, circondata da un’aura di incertezza e da informazioni spesso frammentarie. Facciamo chiarezza una volta per tutte, analizzando non solo la tecnologia, ma anche, e soprattutto, cosa dice la legge.
Lo Scout Speed è un misuratore di velocità di ultima generazione che ha cambiato le regole del gioco. A differenza dei classici autovelox fissi o delle postazioni mobili con treppiede, questo dispositivo è installato direttamente a bordo dei veicoli di servizio. La sua caratteristica principale? La capacità di funzionare in modalità “dinamica”, ovvero mentre l’auto della pattuglia è in movimento.
Come Funziona e Qual è la sua Portata Operativa?
Il cuore del sistema Scout Speed è un radar abbinato a una telecamera a infrarossi. Questa tecnologia gli permette di “vedere” e misurare la velocità dei veicoli in qualsiasi condizione di luce, sia di giorno che di notte. Ma la vera domanda è: qual è il suo raggio d’azione?
Sebbene i produttori e le forze dell’ordine mantengano un certo riserbo sulle specifiche tecniche più dettagliate, le informazioni disponibili e l’analisi del suo funzionamento ci permettono di delineare un quadro preciso. Più che parlare di una “distanza di rilevamento” fissa, è più corretto parlare di un’ampia area operativa.
Lo Scout Speed è progettato per essere estremamente versatile:
- Rilevamento in movimento e da fermo: Può misurare la velocità sia quando l’auto di pattuglia è in marcia, sia quando è ferma a bordo strada.
- Entrambe le direzioni di marcia: È in grado di rilevare la velocità dei veicoli che procedono nella stessa direzione dell’auto di servizio e di quelli che provengono dal senso di marcia opposto.
- Copertura multi-corsia: La sua tecnologia radar gli consente di monitorare simultaneamente fino a tre corsie di marcia.
Non esiste, quindi, un valore unico in metri che definisca la sua portata. La distanza effettiva di rilevamento dipende da vari fattori, come la configurazione della strada, le condizioni del traffico e la velocità relativa tra il veicolo di pattuglia e quello target. Tuttavia, la sua efficacia si estende per centinaia di metri, permettendo di accertare l’infrazione ben prima che l’automobilista si renda conto della presenza del controllo.
La Questione Cruciale: Visibilità e Pre-segnalazione
Al di là della distanza tecnica di rilevamento, l’aspetto più importante e dibattuto riguarda la legittimità delle multe elevate con questo strumento. Per anni, il suo utilizzo “invisibile” ha generato un acceso dibattito legale. La domanda fondamentale: lo Scout Speed deve essere preventivamente segnalato e visibile?
La risposta, consolidata da numerose sentenze della Corte di Cassazione, è sì.
Secondo l’articolo 142, comma 6-bis, del Codice della Strada, “le postazioni di controllo sulla rete stradale per il rilevamento della velocità devono essere preventivamente segnalate e ben visibili”. Sebbene un decreto ministeriale del 2007 avesse inizialmente tentato di escludere i dispositivi in movimento da quest’obbligo, la Cassazione ha più volte ribadito che la legge (norma di rango superiore) prevale sul decreto.
Questo significa che, affinché la multa sia valida, devono essere soddisfatti entrambi i requisiti:
- Preventiva Segnalazione: Deve essere presente un cartello stradale con l’avviso “Controllo elettronico della velocità” a una distanza adeguata prima del punto in cui il dispositivo inizia a operare.
- Visibilità della Postazione: L’auto di servizio su cui è montato lo Scout Speed deve essere riconoscibile e ben visibile. Niente più “auto civetta” nascoste o dispositivi mimetizzati. L’intento della norma non è quello di “tendere trappole”, ma di prevenire gli incidenti, inducendo gli automobilisti a moderare la velocità.
Cosa Fare in Caso di Multa?
Se ricevi un verbale per eccesso di velocità rilevato tramite Scout Speed, la prima cosa da verificare è proprio la presenza di questi requisiti. Il verbale deve indicare con precisione il chilometro esatto dell’infrazione. Se ritieni che la segnaletica fosse assente o inadeguata, o che la postazione di controllo non fosse visibile, potresti avere validi motivi per contestare la sanzione.
È importante ricordare che ogni caso va valutato singolarmente. Analizzare la documentazione fotografica allegata al verbale e, se necessario, richiedere il certificato di taratura periodica del dispositivo sono passi fondamentali.
In conclusione, la “distanza di rilevamento” dello Scout Speed è tecnologicamente avanzata e copre un’ampia area operativa. Tuttavia, il suo potere non è assoluto. La legge impone regole chiare sulla trasparenza e la visibilità, a tutela del diritto di difesa dell’automobilista e in linea con il principio di prevenzione. Guidare rispettando i limiti è sempre la scelta migliore, ma conoscere i propri diritti è fondamentale per difendersi da accertamenti non conformi alla normativa.
Riferimenti
- Corte di Cassazione, Ordinanza n. 2384 del 26 gennaio 2023 – Obbligo di presegnalazione per lo Scout Speed.
- Art. 142 del Codice della Strada – Limiti di velocità.