
Microsoft sta spingendo con forza per il passaggio a Windows 11, con l’obiettivo di superare definitivamente l’era di Windows 10, il cui supporto terminerà a ottobre 2025. Nel suo ultimo post sul blog ufficiale, il colosso di Redmond ha addirittura affermato che Windows 11 è fino a 2,3 volte più veloce del suo predecessore. Una dichiarazione che, a prima vista, potrebbe far gola a molti, in particolare ai gamer. Tuttavia, un’analisi più approfondita dei dati presentati rivela alcune incongruenze che meritano attenzione.
Il Confronto “Mele con Arance”: Un Problema di Hardware
Il cuore del problema risiede nella metodologia di confronto utilizzata. Microsoft ha citato i test multi-core di Geekbench 6 a supporto delle sue affermazioni. Il punto cruciale, però, è che i sistemi su cui sono stati eseguiti i test non erano identici. Mentre i sistemi con Windows 10 utilizzavano processori Intel di sesta, ottava e decima generazione, i computer su cui girava Windows 11 erano equipaggiati con le più recenti CPU di dodicesima e tredicesima generazione.
Come sottolineato da esperti del settore e siti specializzati in hardware e benchmark, come Tom’s Hardware, un confronto equo delle prestazioni di due sistemi operativi richiede che questi vengano eseguiti sullo stesso hardware o su configurazioni hardware molto simili. La differenza di performance rilevata da Microsoft potrebbe quindi essere attribuibile, almeno in parte, se non del tutto, ai processori più moderni e potenti presenti sulle macchine Windows 11.
Inoltre, i test a cui si fa riferimento non sono nemmeno recenti, risalendo a dicembre 2024, e i loro stessi disclaimer avvertono che i risultati dipendono strettamente dall’hardware e dalla configurazione.
La Pressione di Microsoft e i Nodi al Pettine
La strategia di Microsoft è comprensibile, data l’imminente scadenza del supporto per Windows 10. Sebbene sia stato lanciato il programma ESU (Extended Security Updates) per coloro che non possono o non vogliono aggiornare, si tratta solo di una soluzione temporanea. Il vero ostacolo per molti utenti è rappresentato dai requisiti minimi di Windows 11, in particolare il TPM 2.0 e Secure Boot. Molti sistemi, pur funzionando ancora egregiamente, non soddisfano questi prerequisiti, rendendo l’opzione di aggiornamento gratuito di fatto inapplicabile e costringendo gli utenti a considerare un sistema operativo alternativo o l’acquisto di un nuovo computer.
Windows 11 per i Gamer: Funzionalità vs. Prestazioni Reali
Per i gamer, le prestazioni non sono un concetto astratto, ma si traducono in frame rate elevati, tempi di caricamento rapidi e stabilità di gioco. Sebbene Windows 11 spinga su nuove funzionalità visive e di intelligenza artificiale, queste spesso comportano l’esecuzione di più processi in background che possono potenzialmente incidere sulle prestazioni di gioco.
Se Microsoft vuole davvero convincere gli utenti a passare in massa a Windows 11, non dovrebbe basarsi su statistiche ambigue, ma offrire vantaggi convincenti e reali che si traducano in miglioramenti tangibili per l’esperienza utente, senza però escludere automaticamente i dispositivi meno recenti. La trasparenza e la fornitura di dati comparativi su hardware identico sarebbero un passo fondamentale per riconquistare la fiducia dei consumatori.