L’intelligenza artificiale (AI) ha compiuto progressi significativi nella capacità di prevedere eventi nella vita delle persone, incluso il rischio di morte precoce. Questo avanzamento tecnologico solleva questioni etiche e pratiche rilevanti, oltre a rappresentare un’evoluzione notevole rispetto ai metodi tradizionali di previsione basati su dati demografici e sanitari.
Un modello AI recentemente sviluppato si è dimostrato più accurato dei modelli predittivi esistenti. Utilizzando dati come la storia della salute, il livello di istruzione, lo stato lavorativo e le diagnosi, questo modello ha mostrato una notevole capacità di utilizzare eventi passati per prevedere eventi futuri, compresa la durata della vita. Questa ricerca, condotta da un team internazionale guidato da scienziati come Germans Savcisens e Tina Eliassi-Rad, ha sollevato importanti questioni etiche, tra cui la possibilità di sviluppare pregiudizi umani e l’invasione della privacy.
In uno studio separato, un modello chiamato “life2vec”, sviluppato utilizzando modelli transformer simili a quelli impiegati in modelli di linguaggio come ChatGPT, è stato addestrato su un dataset che copre l’intera popolazione della Danimarca, circa 6 milioni di persone. Questo strumento ha dimostrato la capacità di prevedere non solo la durata della vita delle persone, ma anche altri aspetti come la personalità. Nonostante la sua potenza predittiva, i ricercatori hanno sottolineato che dovrebbe essere utilizzato come base per future ricerche e non come un fine in sé.
Un altro studio ha impiegato un ampio dataset danese, che include dati sull’istruzione, visite mediche, diagnosi, reddito e occupazione, per addestrare un modello AI a prevedere la probabilità di morte precoce. I risultati hanno mostrato che il modello era l’11% più accurato di qualsiasi altro modello AI esistente o delle tavole attuariali utilizzate nell’industria delle assicurazioni sulla vita. Questo modello potrebbe essere utilizzato per prevedere precocemente problemi di salute o da governi per ridurre le disuguaglianze, ma c’è anche il rischio che venga impiegato in modi dannosi dalle aziende.
Inoltre, un altro progetto, noto come “dottore AI”, ha dimostrato la capacità di prevedere esiti dei pazienti, inclusa la morte, con una precisione notevole. Tuttavia, è importante sottolineare che l’AI non sostituisce la relazione medico-paziente, ma fornisce informazioni aggiuntive per aiutare i medici a prendere decisioni più informate.
In sintesi, mentre l’AI offre nuove opportunità per comprendere e prevedere aspetti della vita umana, compresa la morte, solleva anche questioni critiche riguardanti l’etica, la privacy e l’uso responsabile di queste tecnologie avanzate.