Che cos’è la sindrome di Sjogren? È pericolosa? Che cosa fare?
Con i tempi che corrono, sarebbe molto saggio pensare un po’ di più alla nostra salute. Stiamo tutto il giorno a lavorare (quando abbiamo un lavoro), usciamo di casa la mattina presto, torniamo a casa al pomeriggio tardi o di sera; abbiamo poco tempo per noi stessi, per rilassarci e poi mangiamo e andiamo a dormire.
E al nostro benessere quando ci pensiamo? Solo quando cominciamo ad avvertire che sta accadendo qualcosa di grave o insopportabile? In fondo il corpo umano è come le macchine quando si stanno per rompere: più interveniamo in tempo e maggiori sono le probabilità di successo, oltre al fatto che spendiamo molto meno.
Se lasciamo che le cose vadano avanti in maniera più o meno fatalista, ci troviamo spesso col dover risolvere problemi molto più gravi di quelli che si erano prospettati all’inizio. Perciò ci sono diverse buone regole da osservare quotidianamente. La prima è di mangiare poco e bene, rispettando, se possibile, i dettami della dieta mediterranea. Molta frutta e verdura.
La seconda regola è di fare sport, o comunque movimento. Un corpo in movimento, sotto tutti i profili, è un corpo che tende ad essere sano rispetto a un corpo statico, inerte. Le malattie si sviluppano con maggiore facilità e tendiamo a invecchiare più precocemente se stiamo fermi. Sempre che facciamo sport o movimento con giudizio, ovviamente, e non esageriamo.
La terza regola è di fare dei controlli periodici e di prestare attenzione alle cose che non vanno nella nostra salute. Certi segnali, specialmente se ripetuti nel tempo e comunque di una certa importanza, non vanno sottovalutati. Se la macchina perde olio, non dobbiamo aspettare che l’olio finisca completamente, altrimenti si fonde il motore. Sembrano banalità, ma proprio perché sono banalità, probabilmente questi consigli contengono una buona dose di realismo e quindi vanno seguiti.
Sindrome di Sjogren cosa fare?
Capita ad esempio, a volte, di assistere a segnali come la xerostomia, ovvero la riduzione della secrezione di saliva. La mucosa della bocca diviene secca, ed è una situazione fastidiosa. La saliva diventa viscosa e densa. In questi casi si ha difficoltà a mangiare per esempio cibi secchi. E si tende a bere di frequente, anche di notte. Si ha diminuzione del gusto, si aprono fessure sulla lingua. Potremmo in questo caso anche aver contratto la sindrome di Sjogren, che prevede problemi di secchezza. E potrebbero essere colpite anche altre ghiandole esocrine, a livello di cute, del naso, dei polmoni e dei bronchi, della vagina.
La degenerazione delle ghiandole lacrimali può provocare xeroftalmia e cheratocongiuntivite. In uno stadio avanzato della sindrome di Sjogren, i disturbi possono interessare anche l’apparato gastrointestinale, i reni ma anche le articolazioni. Questa patologia è abbastanza comune, e colpisce maggiormente le donne con un rapporto di 9 a 1 rispetto agli uomini. Non si registra in gruppi etnici particolari. Per quanto riguarda l’età, solitamente colpisce le persone in una fascia compresa tra i 50 e i 70 anni.
Le cause della sindrome di Sjogren vanno trovate in un comportamento anomalo di certi elementi difensivi del sistema immunitario. I fattori scatenanti possono essere di tipo ereditario, ma anche di origine virale. Fra le varie ipotesi più accreditate c’è quella che un virus scateni una reazione autoimmune solo in un individuo geneticamente predisposto.
Per la diagnosi della malattia, bisogna svolgere alcune indagini, fra cui test oftalmologici, esami del sangue, biopsia labiale, scintigrafia e scialografia, scialometria. Purtroppo, al momento, non esistono cure specifiche per la sindrome di Sjogren. Le terapie mirano ad alleviare i sintomi locali, come ad esempio la xerostomia, la xeroftalmia e la secchezza vaginale.
In generale ai pazienti viene consigliato di mantenere il più possibile idratata la bocca. Per stimolare la produzione di saliva, si possono poi prendere compresse di pilocarpina più volte al giorno. L’igiene orale e dentaria è molto consigliata.