
Alzi la mano chi non ha mai avuto a che fare con un granuloma dentale. Ma a che cosa è dovuto questo fastidioso disturbo e soprattutto il granuloma dentale come si cura?
Qualcuno di noi ha una paura matta del dentista, ma oggigiorno le cose sono radicalmente cambiate, sia in termini di approccio sia di cure. Con le moderne anestesie, e i macchinari sempre più avanzati, il dentista riesce a risolvere in qualche giorno problemi che una volta o non si risolvevano proprio, oppure richiedevano molto tempo in termini di cure.
Senza contare che l’odontoiatra sovente è in grado di realizzare interventi e cure a prezzi anche molto convenienti in senso assoluto, oltre al fatto che i pagamenti di cifre comunque consistenti, nella gran parte dei casi possono essere rateizzati.
Ciò è dovuto anche alla concorrenza spietata che stanno facendo i dentisti di alcuni Paesi dell’est, che con cifre davvero modeste riescono a operare interventi dentali anche importanti. Ma insomma, di là di questo, la cura e l’attenzione nei confronti dei nostri denti, è un fattore importante della vita che non va mai trascurato.
Granuloma dentale come si cura: prevenzione innanzitutto
Sin da bambini dobbiamo imparare ad aver cura dei denti, e soprattutto a non aver paura di andare dal dentista. Quanto più prestiamo attenzione ai nostri denti all’inizio, tanto meno ci sarà la probabilità di interventi riparatori nei momenti successivi della nostra vita. Fatta salva, ovviamente, una certa età, oltrepassata la quale si pone il problema di fare impianti o di mettere la fatidica dentiera.
Ma quali sono le malattie dentali più ricorrenti che possono dare anche dei seri problemi? Per esempio c’è il granuloma dentale, che è un’infiammazione cronica dell’apice radicale e dei tessuti circostanti. Si tratta di un processo infettivo abbastanza subdolo perché all’inizio è generalmente asintomatico e non crea pus.
Nel momento in cui si ha dolore, infiammazione, e pus, vuol dire che il processo infiammatorio ha già raggiunto un certo stadio, e quindi bisogna intervenire con decisione, e a volte in maniera radicale. Il granuloma dentale è generato dall’azione batterica che provoca l’infezione e la necrosi della polpa dentale.
Questa necrosi può, come detto, restare quiescente anche per anni, e per questa ragione non è male periodicamente controllare i nostri denti mediante una radiografia endorale, o anche un’ortopanoramica. Questi strumenti diagnostici ormai sono molto affidabili e permettono una visione ad alta risoluzione molto dettagliata di particolari che altrimenti non riusciremmo ad apprezzare visualmente.
Nell’immagine che ne risulta, la presenza di un granuloma, più o meno grande, si manifesta solitamente a forma di semiluna e di pallina grigia. Quello è il momento di intervenire. I batteri, infatti, tendono ad attaccare il tessuto interno del dente, e si riproducono, fino a giungere nella parte apicale della radice, infettando l’osso. Quando l’osso viene intaccato, il dente o i denti interessati tendono ad avere una certa mobilità.
Granuloma dentale: devitalizzazione?
L’intervento più ordinario, a questo punto, è quello della devitalizzazione del dente. Se però il dente è già stato devitalizzato, si interviene con la cosiddetta cura canalare. Il dente è aperto con dei finissimi strumenti di metallo, come punte di trapano e attraverso il foro, o i fori, si procede alla pulizia e all’otturazione dei canali interni.
Se non è possibile effettuare il ritrattamento, per esempio a causa dell’esistenza di alcuni perni cementati nella radice, si può fare un intervento di apicectomia, cioè un vero e proprio intervento di chirurgia endodontica. Si tratta in realtà di una piccola incisione al livello della gengiva del dente interessato. In questo modo si scopre l’apice e si asporta il granuloma dentale, nonché l’apice stesso.
Come si può vedere, in realtà non è nulla di eccezionale, né di particolarmente doloroso. Con l’anestesia non si sente nulla, e all’intervento, preceduto ovviamente da adeguata copertura antibiotica, farà seguito un tranquillo e veloce decorso postoperatorio, durante il quale, più che dolore, avremo semplicemente un fastidio.